giovedì 3 ottobre 2013

ANGOLO TECNICO: Il campo da tennis


La scorsa volta abbiamo parlato nel nostro angolo tecnico della racchetta. Ora che quindi la racchetta ce l'abbiamo, le palline ce le daranno, manca soltanto di sceglierci un campo per iniziare la nostra partita! Ed è proprio di questo che parleremo oggi sul nostro blog. Prima di analizzare le diverse superfici sulle quali potremo scegliere di giocare, ecco un piccolo dato tecnico: qualsiasi capo in cui giochiate è lungo 23,77 metri e largo, a seconda che giochiate in un singolo o in un doppio, 8,23 metri o 10,97. Il perché di questa bizzaria nelle misure? Ovviamente, merito degli inglesi! I quali, avendo effettivamente inventato lo sport, hanno costruito i primi campi da tennis utilizzando i piedi (foot) come unità di misura, ed è quindi normale che convertendoli nel nostro sistema metrico non risultino cifre tonde.
Chiarito ora che, in qualsiasi campo mi trovo, avrò sempre i corridoi e i rettangoli della stessa misura, ora dovrò scegliere su quale superficie intendo giocare. Ce ne sono di diversi tipi. Le più famose (e utilizzate) sono essenzialmente 4: la terra, il sintetico, il cemento e l'erba. Ogni superficie ha le sue caratteristiche e tali influiscono sullo stile di gioco di ogni tennista.


SUPERFICI IN TERRA

Partiamo dalla terra. Questo tipo di superficie è la più lenta. Il che significa che la pallina avrà un rimbalzo notevolmente rallentato e mediamente alto. Questo tipo di caratteristiche favorisce gli scambi da fondo campo prolungati, il che mette a dura prova la tenuta fisica degli atleti. Questa superficie è prettamente europea, e di norma gli specialisti della terra vengono tutti da questo continente.
La terra è molto spesso "multicolor". Il colore più usato è il rosso (e quindi la terra rossa) come nei tornei di Roma e negli Open di Francia (il Roland Garros). Ma esiste anche la terra verde (la "terra hawaiana") più veloce rispetto alla terra rossa; gli US Open si giocarono su questa terra per tre edizioni (1975-1977). In più,esiste anche la terra blu, usata in una sola edizione del torneo Atp di Madrid (2012), nella quale vinse Roger Federer.

SUPERFICI IN SINTETICO

Le superfici in sintetico rappresentano il risvolto tecnologico dell'evoluzione dei campi da tennis. La superficie è infatti molto elastica e resistente agli agenti atmosferici, il che le conferisce una buona versatilità e durata. Le superfici di questo tipo si collocano a metà tra terra e cemento, perché hanno caratteristiche simile al secondo, ma un rimbalzo più lento anche se la superficie viene catalogata come veloce. Questo tipo di superficie è caratteristica dei tornei Indoor.

SUPERFICI IN CEMENTO

Il Margaret Court Stadium di Melbourne
L'Arthur Ashe Stadium di New York
La superficie in cemento è quella più conosciuta oltreoceano, sicuramente perché è quella meno costosa dal punto di vista della manutenzione. Questa caratteristica è stata accentuata dalla progressiva introduzione del cemento poroso, capace di canalizzare l'acqua in un livello sottostante il campo, risparmiandosi l'usura della superficie. Il cemento è il campo veloce per antonomasia. Tra la terra e questo tipo di campo vi è un abisso. Il tipo di giocatore che affronta un match sul cemento avrà un rimbalzo alto quanto quello sulla terra, ma meno rallentato, il che presuppone come gioco ideale su questa superficie un stile da contrattaccante, che punta tutto sul gioco in anticipo. La superficie in cemento è anche quella più dura, e questo può provocare molti infortuni e danni alla muscolatura, se si gioca match ripetuti e molto lunghi. Il cemento è la superficie più usata nei Grandi Slam (in due infatti: US Open e Australian Open).







SUPERFICI IN ERBA

Il campo centrale di Wimbledon
Partiamo col dire che l'erba è la superficie più raramente usata nel mondo del tennis. E, paradossalmente, fu  la prima con la quale si costruirono i campi. Nonostante questo, oggi non è amatissima perché è la più difficile da affrontare. E' la superficie più veloce, il che implica un rimbalzo molto basso e che fa schizzare la pallina. A questo tipo di campo si confa un gioco molto aggressivo e tecnico, di slice, smorzate e gioco a rete. L'erba è infatti la migliore amica del Serve&Volley. E' sicuramente anche la superficie più difficile da curare: basta guardare il torneo di Wimbledon; la prima settimana ancora si può avere un'impressione di un prato, già dalla seconda si vedono grandi solchi di terra nelle zone di gioco più frequenti!

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